Glossario

Rimozione del tartaro sopra e sottogengivale. Può essere eseguita con strumenti manuali o ultrasuoni e apparecchi rotanti.
Ulcera dolorosa della mucosa orale dall’aspetto rotondeggiante e di colore generalmente bianco.
Odore poco gradevole dell’aria espirata causato dalla presenza di alcuni batteri.
Ogni dispositivo, fisso o mobile, usato per influenzare la crescita o la posizione dei denti e dei mascellari.
Reazione dell’organismo ad un processo infettivo. Si manifesta con dolore, gonfiore e talvolta presenza di pus.
Placca removibile in resina. Può essere utilizzata per proteggere i denti nei pazienti bruxisti o in caso di problemi gnatologici.
Stato di contrattura prolungata di alcuni muscoli masticatori che si manifesta con lo sfregamento involontario dei denti, generalmente nelle ore notturne. Può causare abrasione marcata dei denti, fino alla loro usura completa.
Stato di contrattura prolungata di alcuni muscoli masticatori che si manifesta con lo sfregamento involontario dei denti, generalmente nelle ore notturne. Può causare abrasione marcata dei denti, fino alla loro usura completa.
Malattia dei tessuti duri del dente causata dalla presenza di batteri, dieta ricca di zuccheri o da fattori propri dell’ospite.
Branca dell’odontoiatria che si occupa della cura e del restauro dei denti (es. otturazioni, ricostruzioni).
Manufatto protesico che ricostruisce fedelmente l’anatomia della corona naturale del dente. Può essere cementata o avvitata, provvisoria o definitiva, su dente naturale o su impianto. Può essere realizzata in materiali diversi.
Vedi canalare-terapia, endodonzia.
Branca dell’odontoiatria che si occupa delle patologie della polpa dentale.
Perdita di smalto a seguito di un attacco acido, errate tecniche di spazzolamento o mal occlusione.
Asportazione di dente o radice dal proprio alveolo.
Acronimo di farmaci anti infiammatori non steroidei; individua una classe di medicinali con effetto antipiretico e analgesico.
Infiammazione e sanguinamento del tessuto gengivale, più di frequente causato dalle tossine batteriche della placca. Se non trattata, la gengivite può portare alla malattia parodontale.
Dispositivo medico in titanio che sostituisce la radice naturale di un dente mancante per estrazione o agenesia. Viene posizionato nell’osso.
Branca dell’odontoiatria che si occupa delle tecniche chirurgiche attraverso le quali si riabilitano edentulie parziali o totali con impianti.
Rapporto non armonico tra le arcate dentarie.
Laureato/a in Medicina e Chirurgia con successiva specializzazione in Odontostomatologia.
Branca della medicina che si occupa della diagnosi, prevenzione e cura di tutte le patologie del cavo orale.
Tecnico in possesso di diploma di Odontotecnico specializzato nella realizzazione di protesi o altri dispositivi.
Branca dell’odontoiatria che cura le anomalie di sviluppo e posizione dei denti e delle ossa mascellari.
Processo di ricostruzione della parte di un dente a seguito della sua asportazione dovuta a carie.
E' una patologia dell’apparato di sostegno dei denti che coinvolge gengive e osso alveolare. Può essere lieve, moderata o grave. È un processo irreversibile la cui degenerazione può essere contenuta con terapie mirate. Se non curata porta alla perdita dei denti.
Branca dell'odontoiatria che tratta la cura dei denti dei bambini.
Tessuto molle situato all’interno del dente, composto da vasi sanguigni e nervo.
Dispositivo realizzato in laboratorio odontotecnico – sulla base di impronte e di precise indicazioni dell’odontoiatra – utilizzato per sostituire uno o più elementi dentari mancanti o compromessi. Può essere provvisoria o definitiva.
Infiammazione acuta della polpa dentale che si manifesta con dolore spontaneo di tipo pulsante ai denti.
Trattamento chimico che modifica il colore dei denti (con perossido d’idrogeno).
Particolare spazzolino per l’igiene degli spazi interdentali ampi, soprattutto in presenza di protesi fisse.
Tessuto dentale formato da un minerale estremamente duro e lucente; riveste la parte esterna del dente proteggendolo dall'usura meccanica e chimica e dagli stimoli termici.
Infiammazione del tessuto mucoso che riveste il cavo orale. Coinvolge le guance, le gengive, la lingua, le labbra, il palato e il pavimento della bocca. Può essere causata da cattiva igiene, protesi inadeguate, scottature provocate dall’assunzione di cibi o bevande calde, da medicine, reazioni allergiche o infezioni.
Deposito solido e calcificato che si sedimenta tra il dente e la gengiva. Non può essere rimosso dal paziente durante le quotidiane manovre di igiene domiciliare ma necessita di una seduta professionale con l’igienista o il medico. Se non rimosso periodicamente favorisce la gengivite e l’insorgere della malattia parodontale.